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“Contrastare le campagne di disinformazione in corso da parte della Russia”: otto anni di EUvsDisinfo

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Si tratta di una versione aggiornata ed ampliata di un articolo EUvsDisinfo pubblicato la prima volta nell’aprile del 2020. È possibile leggere il testo originale qui.

Con questo articolo, invitiamo nuovamente i nostri lettori a intraprendere un tour dietro le quinte del sito Web EUvsDisinfo. Attraversiamo alcuni momenti cruciali della nostra storia in un panorama di minacce in continua evoluzione, a partire dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina del 2014 e la successiva decisione da parte dei leader dell’UE di istituire la Task force East StratCom. Riflettiamo sulle lezioni impartite dalla lotta alla pandemia del COVID-19 e soprattutto dall’infodemia che l’ha accompagnata, nonché sul nostro impegno nel contrastare la disinformazione e la manipolazione delle informazioni da parte della Russia nel contesto della brutale invasione su vasta scala dell’Ucraina, iniziata a febbraio 2022. In definitiva, l’evoluzione di EUvsDisinfo fa parte di una storia più ampia del rafforzamento da parte dell’Unione Europea della sua risposta alle minacce di manipolazione e interferenza delle informazioni estere (FIMI).

Un mandato unico

Il 19 e il 20 marzo 2015 si sono riuniti a Bruxelles i leader dei 28 paesi dell’UE. Una delle decisioni messe per iscritto dai partecipanti al vertice è stata la seguente:

Il Consiglio europeo ha sottolineato l’esigenza di contrastare le campagne di disinformazione in corso da parte della Russia e ha invitato l’Alto rappresentante a elaborare entro giugno, in collaborazione con gli Stati membri e le istituzioni dell’UE, un piano d’azione in materia di comunicazione strategica. La creazione di una squadra addetta alla comunicazione rappresenta un primo passo in questa direzione.

Con una decisione unanime proveniente dal livello più elevato del processo decisionale dell’Unione europea che dichiarava senza mezzi termini che la Russia era una fonte di disinformazione, i 28 capi di stato e di governo assegnarono un mandato forte e unico al futuro operato di ciò che divenne la Task force East StratCom. Negli anni successivi, l’UE ha ribadito e rinforzato tale mandato.

Nell’ambito della divisione Comunicazione strategica e analisi delle informazioni del SEAE, è stato creato un gruppo di esperti, il servizio diplomatico dell’UE. È possibile reperire maggiori informazioni sulle attività della divisione Comunicazione strategica, task force e analisi delle informazioni del SEAE qui.

Ucraina: il bersaglio principale della disinformazione russa

Prima di soffermarci sulle modalità di attuazione di questo mandato politico, vorremmo ricordare la situazione nella parte orientale del continente europeo in quel periodo.

Nel 2014, ossia l’anno precedente all’istituzione del gruppo, un paese europeo aveva impiegato per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale forze militari per attaccare e sottrarre territorio a un vicino: si trattava nello specifico dell’annessione illegale della penisola ucraina della Crimea da parte della Russia. I gruppi separatisti armati filorussi avevano preso il controllo anche di una parte dell’Ucraina orientale, avviando un conflitto che avrà il suo culmine otto anni dopo con l’invasione russa su vasta scala. Nel luglio 2014 venne abbattuto da un missile russo lanciato dai separatisti filorussi il volo Malaysia Airlines MH17 con 298 persone a bordo, tra cui 80 bambini e 196 cittadini olandesi.

Questi eventi furono accompagnati da una schiacciante campagna di disinformazione. Vere e proprie menzogne, diffuse direttamente dal Cremlino e supportate da un vasto ecosistema di disinformazione, svolsero un ruolo centrale in questa campagna. Il Cremlino infatti, trasformò la manipolazione delle informazioni in un’arma geopolitica. Il suo scopo, innanzitutto, consisteva nel compromettere e destabilizzare l’Ucraina fomentando dubbi e confusione sia nel conflitto sia agli occhi della comunità internazionale.

Immagine basata sull’articolo EUvsDisinfo del 2021: The Kremlin’s Main Target of Disinformation: OBIETTIVI DELLA DISINFORMAZIONE PRO-CREMLINO SULL’UCRAINA | PUBBLICO RUSSO: ritrarre l’Ucraina come un nemico | PUBBLICO UCRAINO: dividere e destabilizzare | PUBBLICO INTERNAZIONALE: legittimare l’aggressione della Russia | Basato sulla ricerca dell’Ukraine Crisis Media Centre.

Più recentemente abbiamo visto come la disinformazione pro-Cremlino abbia spianato la strada all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, (vedere anche qui) raccogliendo il sostegno interno per la guerra e invocando e giustificando sempre più le atrocità in Ucraina. Al contempo, la portata del pubblico internazionale dell’ecosistema della disinformazione pro-Cremlino sta diventando sempre più globale, mediante lo sfruttamento di temi quali la sicurezza alimentare ed energetica, per minare il sostegno globale all’Ucraina.

Risposte alla disinformazione: Campagne di sensibilizzazione EUvsDisinfo

EUvsDisinfo rappresenta una delle risposte alla domanda fondamentale correlata al mandato politico assegnato dai leader dell’UE: come si può contrastare la disinformazione?

Il sito Web e gli account sui social media di EUvsDisinfo si basano sulla premessa che sensibilizzare rappresenti un elemento necessario (ma non l’unico[1]) per contrastare la disinformazione. Essere consapevoli del fatto che non solo la Russia, ma anche altri soggetti esteri stanno brandendo la disinformazione come un’arma, riconoscere i principali tropi di disinformazione, conoscere le tattiche e tecniche di manipolazione più comuni, comprendere i principi di base della verifica di fatti e informazioni (soprattutto online), ci rende più resilienti!

EUvsDisinfo punta a fornire gli strumenti di base per contribuire a costruire tale resilienza. Il nostro contenuto è disponibile in varie lingue, incluso ucraino, rumeno, russo, tedesco, polacco, francese, italiano, spagnolo, georgiano, armeno, azero, e in alcuni casi cinese.

Tra questi strumenti il fulcro è rappresentato dalla banca dati di EUvsDisinfo, un archivio in crescita accessibile al pubblico che contiene più di 15.000 esempi di disinformazione pro-Cremlino. La banca dati contiene voci raccolte dalla fine del 2015. Ciascuna rappresenta un singolo esempio di disinformazione pro-Cremlino, cioè disinformazione da media che possono essere riconducibili all’ecosistema di disinformazione del Cremlino, basati sul loro finanziamento, soggetti al controllo statale o al comportamento manipolativo online. Anche se la banca dati non può essere utilizzata per quantificare la disinformazione, ci consente di seguire tendenze e argomenti che il Cremlino strumentalizza a scopo di manipolazione delle informazioni e di identificare i principali tropi di disinformazione.

Per esempio, la banca dati EUvsDisinfo mostra che l’accusa infondata che l’Ucraina sia uno “stato nazista”, utilizzata dal Cremlino come principale giustificazione per l’invasione su vasta scala del 2022, rappresenta una narrativa ricorrente di disinformazione pro-Cremlino. La banca dati contiene quasi 600 voci, risalenti al 2015, di accusa specifica all’Ucraina di essere uno stato “nazi-fascista”. Infatti, la narrativa dei “nazisti” che circondano la Russia, rappresenta una delle principali narrative della disinformazione pro-Cremlino, assieme a quelle di “Elite contro il popolo”, “Valori minacciati”, “Sovranità perduta”, “Imminente collasso” e “Ahahganda”. Sono disponibili maggiori informazioni in merito sul sito Web EUvsDisinfo.

Sulla base del nostro continuo monitoraggio dell’ecosistema della disinformazione pro-Cremlino, EUvsDisinfo offre una quantità di prodotti disponibili al pubblico. Essi comprendono:

Disinfo Review, una newsletter settimanale che presenta le ultime tendenze in materia di disinformazione pro-Cremlino. Si può leggere online tutti i giovedì mattina o iscrivendosi qui.

La sezione LEARN, un sito che fornisce gli strumenti fondamentali per comprendere e rispondere alla disinformazione. Dal suo lancio nel 2015, EUvsDisinfo ha prodotto quasi 4.000 contenuti: articoli, interviste e saggi in 14 lingue diverse. Sono disponibili moltissime informazioni! LEARN rappresenta una risorsa unica che aiuta a comprendere le definizioni e i meccanismi chiave della disinformazione. Fornisce inoltre esempi di risposte e risorse esterne per maggiori informazioni.

Contenuto per ospiti. Contrastare la disinformazione richiede un approccio che coinvolga l’intera società, significa che nessuna istituzione o organizzazione singola può farcela da sola. L’operato dei numerosi fact-checker, giornalisti, analisti di dati, think tank e attivisti aiuta ad affrontare la minaccia e, passo dopo passo, sta rendendo la nostra società più resiliente. Il contenuto per ospiti su EUvsDisinfo contiene alcuni esempi di questo importante lavoro, dal ricercatore ucraino che indaga su come la Russia sta adattando le sue tattiche di manipolazione delle informazioni per condurre la sua brutale guerra, a un think tank internazionale che osserva come il partito comunista cinese si sta avvalendo della manipolazione delle informazioni per condizionare le percezioni internazionali sulle politiche di Pechino nello Xinjiang.

Inoltre, si possono trovare apposite sezioni tematiche in cui osservare problemi quali l’interferenza elettorale o analizzare la disinformazione mirata specificamente all’iniziativa del partenariato orientale, le forze democratiche in Bielorussia e Ucraina e altri argomenti.

Studi e relazioni è una raccolta esclusiva che comprende un’ampia gamma di studi, articoli e relazioni di terze parti relativi alla disinformazione pro-Cremlino. Qualora si desideri esplorare un’introduzione generale, al fine di conoscere i tentativi del Cremlino di interferire con le elezioni, oppure indagare su come un messaggio falso sia diffuso mediante un’ampia rete di siti Web, questo è il posto giusto.

Una minaccia mutevole e risposte migliorate

Nel campo della disinformazione, il panorama di minacce è in continua evoluzione. È necessario che la nostra comprensione delle minacce e le nostre risposte stiano al passo con tali mutazioni.

Cina: un’altra protagonista della disinformazione

È chiaro che la Russia non sia l’unico attore estero coinvolto nella disinformazione e manipolazione delle informazioni con obiettivi (geo)politici.

Nella Comunicazione congiunta sulla lotta alla disinformazione sul Covid-19, rilasciata al culmine dell’infodemia nel giugno 2020, l’UE ha affermato chiaramente che:

alcuni Paesi terzi, in particolare Russia e Cina hanno avviato nell’UE, nel suo vicinato e nel resto del mondo operazioni di influenza mirate e campagne di disinformazione incentrate sul COVID-19, con l’intento di boicottare il dibattito democratico, esacerbare la polarizzazione sociale e migliorare la propria immagine nel contesto della pandemia.

La Cina è emersa come protagonista di manipolazione delle informazioni e disinformazione con un arsenale variegato di tattiche, sebbene i suoi metodi siano diversi rispetto a quelli della Russia. Tuttavia, EUvsDisinfo ha documentato come determinate narrative di disinformazione siano confluite tra le reti di disinformazione pro-Cremlino e cinesi.

I canali ufficiali dei social media e i media controllati dallo stato cinese hanno amplificato le narrative selezionate di cospirazione pro-Cremlino. In particolare, tra queste la cospirazione relativa ai “laboratori segreti finanziati dagli Stati Uniti” che circonderebbero la Russia e produrrebbero armi biologiche. Si tratta di un vecchio tropo di disinformazione pro-Cremlino che è stato ripescato durante la pandemia e più recentemente, come ulteriore tentativo del Cremlino di giustificare la sua invasione dell’Ucraina. La guerra della Russia in Ucraina ha fornito ulteriori prove della convergenza di Cina e Russia nell’ambiente delle informazioni, quando gli attori cinesi hanno amplificato le narrative di disinformazione ritraendo l’Ucraina come stato “nazista”.

L’ecosistema della manipolazione delle informazioni pro-Cremlino ha inoltre amplificato considerevolmente le dichiarazioni della Cina che assolvono la Russia da qualsiasi responsabilità per l’aggressione contro l’Ucraina, atteggiamento che abbiamo osservato fin dai primi giorni della guerra.

Questi e altri esempi di convergenza tra attività di disinformazione di Russia e Cina sono trattati in un’apposita sezione dedicata alla Cina su EUvsDisinfo (con alcuni testi EUvsDisinfo disponibili anche in cinese).

Nuova terminologia ed enfasi sui dati

È stato detto e scritto tanto sui troll di internet (intere fabbriche di troll!) e sui bot, come amplificatori e diffusori di disinformazione. Probabilmente, nel corso degli anni potremmo aver fatto dei progressi nel rilevarli o perlomeno ne siamo più consapevoli. Tuttavia, di questi tempi vanno considerati anche i rischi che l’IA generativa e tecnologie simili potrebbero comportare, inclusa la proliferazione della disinformazione.

Chiaramente, inganno e manipolazione non si limitano a false informazioni o contenuto fuorviante. I messaggi di disinformazione possono essere incredibilmente ripetitivi. Tuttavia, il comportamento manipolativo, in particolare online, continua ad evolversi. Per tale ragione dobbiamo guardare oltre il contenuto falso e/o fuorviante e osservare come si comportano i protagonisti della disinformazione.

La direzione che prende il nostro lavoro dipende notevolmente dalle definizioni e dagli approcci che adottiamo. Per questo inquadriamo sempre più la disinformazione come parte di una più ampia attività di manipolazione: manipolazione e interferenza delle informazioni estere, o FIMI.

La manipolazione e interferenza delle informazioni estere si riferisce a un modello di comportamento manipolativo nel dominio delle informazioni che minaccia valori, procedure e processi politici. Tale attività è manipolativa, sebbene di solito non sia illegale, e condotta in modo intenzionale e coordinato, spesso in relazione ad altre attività ibride. Può essere perseguita da operatori statali o non e dai loro delegati.

Affrontare la disinformazione, o meglio la manipolazione delle informazioni, dal punto di vista comportamentale, oppure come la disinformazione viene creata, diffusa e amplificata, permette nuovi metodi di rilevamento precoce e analisi. Ciò amplia la nostra comprensione di come funziona la disinformazione. Rivela, ad esempio, come una recente bufala di disinformazione pro-Cremlino, secondo cui i “nazionalisti ucraini” avrebbero appiccato il fuoco a una Chiesa ortodossa russa, sia stata creata utilizzando un vecchio video e poi fatta circolare in un contesto inventato sui social media (Telegram), prima della trasmissione sulle televisioni bielorusse e russe controllate dallo stato. Oppure, può dimostrare come gli account diplomatici russi ufficiali su Twitter siano diventati parte integrante della rete di disinformazione pro-Cremlino, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Questi e altri approfondimenti simili sono forniti da un apposito team dati all’interno del SEAE, specializzato nella ricerca di tattiche e tecniche di disinformazione manipolativa. I risultati del team dati forniscono un quadro più completo e chiaro del panorama della disinformazione e consentono risposte migliori. Forniscono inoltre informazioni utili al lavoro di EUvsDisinfo e si riflettono nei nostri prodotti, inclusa la Disinformation Review settimanale.

È possibile reperire maggiori informazioni sul nostro approccio e sugli aspetti comportamentali dei protagonisti della disinformazione leggendo la prima relazione del SEAE sulle minacce FIMI.

Il quadro più ampio

Quando è stato creato nel 2015, EUvsDisinfo era tra le prime risposte dell’UE alla disinformazione e alla manipolazione e interferenza delle informazioni estere. La situazione attualmente è diversa: la divisione Comunicazione strategica, task force e analisi delle informazioni del SEAE, all’interno della quale si trova EUvsDisinfo, è cresciuta e si è evoluta negli anni e aiuta l’UE ad affrontare i diversi aspetti di FIMI nel vicinato e a livello globale. La divisione, oltre alla Task force East StratCom, è dotata di task force dedicate alle regioni dei Balcani occidentali e dell’area MENA, nonché di un gruppo dedicato all’analisi dei dati e un team responsabile delle questioni politiche, strategiche e di priorità globale, che include esperti sulle attività FIMI relative alle autorità cinesi.

Fondamentalmente, contrastare la manipolazione e l’interferenza delle informazioni estere, compresa la disinformazione, è una delle priorità dell’agenda politica dell’UE. Diversi documenti politici, come ad esempio il Piano d’azione per la democrazia europea (2020), riaffermano e rafforzano l’impegno e gli sforzi dell’UE nel contrastare l’interferenza e la manipolazione delle informazioni estere, potenziando così la sicurezza dell’UE, in particolare contro le minacce ibride.

Riveste rilevanza tra i documenti politici dell’UE la Bussola strategica (2022), seguita dalle Conclusioni del Consiglio europeo (giugno 2022), che hanno espresso un chiaro impegno a nome dell’UE volto a sviluppare un toolbox per affrontare e contrastare la manipolazione e l’interferenza delle informazioni estere. In altre parole, l’UE si impegna a migliorare ulteriormente e applicare una gamma di strumenti che prevengano e contrastino la FIMI, inclusa la disinformazione. Ma di quali strumenti dispone nello specifico l’UE?

In generale, gli strumenti dell’UE per contrastare la FIMI rientrano in quattro categorie distinte ma strettamente collegate, che si rafforzano a vicenda.

Illustrazione del toolbox di FIMI dell’UE: Risposte diplomatiche | Consapevolezza situazionale | Interruzione e regolamentazione | Costruzione della resilienza

La prima tra queste è la consapevolezza situazionale, che assicura che disponiamo di un’accurata comprensione delle minacce, di chi le mette in atto e del loro modus operandi. La condivisione di informazioni tra istituzioni e Stati membri dell’UE, ma anche di società civile, ricercatori e partner internazionali è fondamentale in questo senso. Per questo motivo, il SEAE sta sviluppando un Centro di analisi e condivisione di informazioni FIMI, assieme ad altri canali già esistenti, come il Sistema di allerta rapido.

Un altro elemento fondamentale dell’impegno dell’UE nel contrastare la FIMI, specialmente a lungo termine, è costituito dalla Costruzione della resilienza. Include misure quali la formazione sull’alfabetizzazione digitale e mediatica, il sostegno ai media indipendenti e alla società civile, nonché la comunicazione strategica e la sensibilizzazione. Numerose attività di EUvsDisinfo rientrano in questa categoria!

Interruzione e regolamentazione gioca un ruolo importante nel mobilitare il settore privato (attività quali aziende di social media) ad assumersi la responsabilità e assicurare che le proprie piattaforme non vengano utilizzate in modo improprio per le operazioni FIMI. A tal proposito, la Legge sui servizi digitali (DSA) dell’UE rappresenta un’importante pietra miliare, in quanto stabilisce chiari obblighi legali per le piattaforme online e di social media al fine di prevenire l’abuso dei loro sistemi, compresa l’attenuazione di rischi come la disinformazione o la manipolazione elettorale. Questa rappresenta la prima regolamentazione di questo ambito al mondo.

Infine, l’UE ha a disposizione anche le risposte diplomatiche per contrastare la FIMI, e l’invasione su vasta scala della Russia all’Ucraina ha sottolineato l’importanza di tali strumenti: sanzioni, ma anche dichiarazioni pubbliche, iniziative, ecc. A seguito dell’invasione, l’UE ha adottato rapidamente e in forma anonima sanzioni contro le armi di inganno del Cremlino: Sputnik ed RT, e successivamente, altre emittenti controllate dallo stato russo: RTR Planeta, Rossiya 24, Rossiya 1, TV Centre International, NTV/NTV Mir, REN TV, Pervyi Kanal. (Tutte ben rappresentate nella banca dati EUvsDisinfo).

Le loro attività di trasmissione sono state urgentemente sospese nell’UE, fino a quando non verrà posta fine all’aggressione del Cremlino contro l’Ucraina e la Russia non cesserà di condurre attività di disinformazione e manipolazione delle informazioni contro l’UE e i suoi Stati membri. L’UE ha inoltre imposto misure restrittive a diverse decine di soggetti, che abilitando e diffondendo disinformazione, supportano le azioni e le politiche della Russia che minano integrità, sovranità e indipendenza territoriale dell’Ucraina. Si tratta di misure eccezionali, mirate e temporanee, adottate in un contesto molto specifico, senza precedenti: l’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina.

***

L’ampia gamma di strumenti all’interno del toolbox dell’UE per contrastare la manipolazione e interferenza delle informazioni estere riflette un fatto semplice: per affrontare questa minaccia in continua evoluzione, è necessario un approccio olistico che coinvolga i governi, le imprese private e la società. Nessuno può farcela da solo.

La sensibilizzazione rappresenta un pezzo del puzzle all’interno di questo quadro più ampio e EUvsDisinfo resta fedele alla sua missione. Nel 2022, l’anno in cui la Russia ha lanciato l’invasione su vasta scala dell’Ucraina, oltre 2,7 milioni di persone hanno visitato EUvsDisinfo. Altri milioni (circa 19, per la precisione) si sono connessi con noi sulle piattaforme dei social media (Facebook, Twitter, LinkedIn e Youtube). Quest’anno lo farai anche tu?

 

Vedere anche:

Prima relazione del SEAE sulla manipolazione delle informazioni estere e le minacce di interferenza: verso un framework di difesa in rete

2022 Report on EEAS Activities to Counter FIMI

Domande e risposte sulla Task Force East StratCom

[1] la Task Force East StratCom è responsabile di molteplici filoni di lavoro, che includono il rafforzamento delle comunicazioni dell’UE e dei media liberi nel vicinato dell’UE, con particolare attenzione ai Paesi del partenariato orientale. Per maggiori informazioni fare riferimento alla sezione “the Bigger Picture”.

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